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Intelligenza artificiale e privacy: come proteggere le informazioni sensibili nell’era dell’AI

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Oggigiorno Intelligenza Artificiale (AI) e privacy sono temi più che mai indissolubili. I modelli di AI hanno bisogno di una grande quantità di dati per essere addestrati (e quindi utili); tali dati possono riguardare anche aspetti della vita quotidiana o della realtà organizzativa di un’impresa che invece vogliono essere protetti con maggiore attenzione.

I temi sono soprattutto quelli della compliance normativa e della data governance: l’insieme di regole e buone pratiche che in azienda servono a mantenere il dato curato e ordinato.

L’AI richiede grandi quantità di informazioni per funzionare in modo efficace, ma ciò pone anche interrogativi sul modo in cui queste informazioni vengono raccolte, utilizzate e protette. 

 

Proteggere la privacy nell’era dell’Intelligenza Artificiale

Per mitigare i rischi per la privacy associati all’Intelligenza Artificiale, è essenziale adottare strategie efficaci di protezione dei dati. 

Innanzitutto, è fondamentale garantire la trasparenza nella raccolta e nell’uso dei dati. Le organizzazioni devono informare chiaramente gli utenti su quali dati vengono raccolti, come vengono utilizzati e con chi vengono condivisi. In secondo luogo, è cruciale implementare misure di sicurezza avanzate, come la crittografia dei dati e la gestione granulare degli accessi, per proteggere le informazioni sensibili dagli accessi non autorizzati; quindi salvaguardare la privacy dall’interno.

È altrettanto importante promuovere la consapevolezza e l’educazione sulla privacy tra i dipendenti, affinché possano adottare comportamenti responsabili e consapevoli riguardo alle loro informazioni personali. Perché a volte l’errore non è di processo, ma è umano: gli attacchi basati sull’ingegneria sociale (come ingannare un dipendente con un’e-mail fittizia, ma ben realizzata) sono molto frequentemente la causa di data breach e intrusioni nei sistemi dell’organizzazione.

La prima difesa, quindi, è la conoscenza consapevole.

 

Intelligenza Artificiale e privacy: cosa fare

Alla base di un adeguato utilizzo dei dati, ancora di più se si parla di Intelligenza Artificiale e privacy, c’è una forte data governance

In altre parole, significa stabilire dei confini chiari, persino rigidi, entro cui avviene la raccolta e l’elaborazione delle informazioni: i dati vanno considerati alla pari – anzi, forse persino di più – di ogni altro asset aziendale. Ne consegue che, per evitare che Intelligenza Artificiale e privacy vadano in contrasto, vanno gestiti secondo un protocollo condiviso a tutti i livelli, seguendo processi certificati, disegnati con in mente la salvaguardia della privacy.

In caso contrario, l’impresa rischia non solo di fare affidamento su un modello di Intelligenza Artificiale poco efficace; ma anche di avere problemi di privacy importanti, magari a seguito di una violazione delle piattaforme cloud usate. Un data leak è un costo finanziario, ma rappresenta anche una grave falla della privacy di tutti i dati coinvolti. Ciò vale per molteplici ed eterogenei campi: dal settore pubblico alle assicurazioni, dal settore privato alla sanità, dagli istituti di credito al manifatturiero.

Per raggiungere un elevato livello di privacy, le imprese devono:

  • evitare che la condivisione dei dati fra i vari reparti generi delle falle nella gestione dei dati;
  • monitorare con attenzione la sicurezza del cloud;
  • affidarsi a partner autorevoli, che conoscano i dettami della data governance e possano supportare i processi interni dell’azienda.

 

Una sfida e un’opportunità

L’Intelligenza Artificiale ha il potenziale per portare a un futuro più efficiente ed efficace, ma è fondamentale affrontare le sfide della privacy in modo proattivo. Se queste non venissero gestite e superate, allora l’Intelligenza Artificiale potrebbe rappresentare un peso sull’organizzazione.

Per DataRobot, però, nonostante le preoccupazioni riguardanti la salvaguardia dei dati personali gli investimenti nei progetti di Intelligenza Artificiale continueranno ad aumentare, soprattutto in quei settori dove questi sistemi consentono di efficientare la filiera e in cui è più facile scalarne l’adozione. Inoltre, le organizzazioni che sapranno gestire a dovere l’AI saranno in grado di restare competitive e superare le incertezze del mercato.

Implementando strategie di protezione dei dati e buone pratiche di data governance è possibile trasformare una sfida in opportunità, per accelerare il business e semplificare il lavoro del personale. Solo attraverso un approccio olistico è possibile realizzare il pieno potenziale dell’IA in armonia con la tutela della privacy.

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