In un settore “asset-centrico” come l’industria manifatturiera, i sistemi informatizzati per l’Asset liability management rappresentano una forma avanzata di gestione del rischio, che tiene puntualmente traccia di tutti quei costi che possono avere un impatto sulla liquidità delle aziende che usano in misura intensiva macchinari e veicoli.
In generale, l’Enterprise asset management può aiutare tutte le imprese a tenere sotto controllo i propri asset e assicurarsi una manutenzione efficace. La gestione basata su software e servizi aumenta, infatti, la durata e la qualità dei beni lungo tutto il loro ciclo di vita, garantendone il massimo della produttività e abbattendo costi e rischi, inclusi quelli legati all’uso e al pagamento delle strutture e dei mezzi industriali.
Gestire anche questo aspetto con sistemi e strumenti automatizzati riduce nettamente il rischio di perdite legate al mancato pagamento delle somme dovute:
- all’oscillazione dei tassi di cambio e dei tassi di interesse;
- agli obblighi di compliance;
- al cambiamento dei requisiti normativi;
- ad altri fattori che possono incidere sui conti.
In definitiva: l’Asset liability management dà una spinta verso l’alto agli utili aziendali.
L’Asset management per la Smart factory
Non a caso, secondo MarketStudyReport, il mercato globale dell’Enterprise asset management (EAM) mostrerà un tasso di crescita senza precedenti nel periodo 2021-2027. Lo studio, che ha incluso l’Italia, elenca tra i fattori-traino di questo risultato l’aumento della domanda da diverse tipologie di utenti finali, la transizione verso tecnologie avanzate e trend come intelligenza artificiale (AI), analisi dei big data (Analytics) e Internet of Things (IoT,) che fanno parte della manifattura connessa e digitalizzata (Smart factory o Industria 4.0).
Il manufacturing, infatti, è uno dei maggiori beneficiari dell’Asset management in quanto industria asset-intensive. Le piattaforme di gestione informatizzata offrono statistiche e scenari specifici su macchinari e altri beni, tracciandone e gestendone il ciclo di vita in modo automatizzato e, nel caso particolare dell’Asset liability management, tengono costantemente sotto controllo le spese e i rischi legati al loro utilizzo. Il vantaggio principale dei sistemi di Asset management è fornire non solo dati sul presente, ma anche previsioni sul futuro più probabile, consentendo alle imprese di intervenire in anticipo per preservare il proprio valore.
I pilastri dell’Asset liability management
I pilastri su cui si fonda l’Asset liability management sono tre: il sistema informativo, per raccogliere e gestire i dati sugli asset, l’organizzazione, per strutturare le responsabilità e definire il livello dei manager coinvolti, e il processo, che identifica e misura i rischi e le soglie di tolleranza. L’elemento centrale è la disponibilità di informazioni adeguate, accurate e in tempi veloci.
Un sistema informatizzato di Asset liability management è in grado di raccogliere tutti i dati che servono per elaborare analisi e prendere decisioni. Le soluzioni più avanzate producono statistiche e disegnano scenari probabili, tengono traccia delle attività di auditing ed eseguono analisi dei rischi di mercato in base a variabili come requisiti, compliance normativa e allineamento con i budget.
Grazie ai dati, agli Analytics e all’automazione, l’Asset liability management dà più efficacia strategica alle imprese, offrendo al contempo la possibilità di:
- confrontare scenari diversi per decidere quale direzione sarà più redditizia;
- scoprire eventuali debolezze nello stato patrimoniale in caso di cambiamenti nei tassi di cambio;
- misurare la vulnerabilità nel breve e nel lungo termine alla variazione dei tassi di interesse;
- generare report e creare presentazioni e grafici per una visualizzazione intuitiva e veloce delle informazioni.
L’intera strategia di Asset liability management, però, per essere efficace richiede un convinto impegno da parte dei vertici aziendali. Inoltre, la tecnologia va affiancata, come in ogni progetto di digitalizzazione, da un adeguato cambiamento culturale e un training ad hoc delle risorse. Per questo, il fornitore tecnologico ha il compito di portare in azienda non solo software e servizi, ma soprattutto consulenza e know-how.