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Data driven company: cos’è e come funziona

Non è importante che si tratti di un’azienda digitale o della più tradizionale delle attività manifatturiere, nell’era odierna ogni tipologia di business affonda le proprie radici sui dati, che mettono in relazione i processi, l’operatività, i rapporti con i clienti, le metodologie di marketing e le strategie di business.

Ciononostante, anche le aziende che percepiscono il valore dei dati, faticano a predisporre al loro interno una cultura dei dati necessaria per diventare una “data driven company”.

Lo dimostra anche un recente studio di McKinsey, che ha preso in esame mille aziende con fatturato superiore a un miliardo di dollari, attive in 13 settori e in 12 aree geografiche, evidenziando che il 92% di queste non riesce a conseguire l’obiettivo di realizzare analisi con l’estensione desiderata.

Cos’è un’azienda data driven?

Un’azienda data driven è un’impresa che adotta un approccio basato sui dati all’interno di qualsiasi attività. Queste organizzazioni implementano strategie data-oriented che le aiutano a comprendere meglio i clienti, a identificare le aree di miglioramento e a capitalizzare le opportunità (spesso latenti) offerte dal mercato. L’analisi dei dati aiuta i leader aziendali a fare scelte strategiche e a prendere decisioni che portano a un reale vantaggio competitivo.

 

Quali sono i vantaggi di un approccio data driven?

Un approccio data driven può aprire le porte a una maggiore efficienza e a un processo più efficace di decision making. Sfruttando al meglio il potere dei dati e interpretandoli a dovere è possibile conoscere davvero le esigenze dei clienti, ricavare insight preziosi sui costi di produzione e captare informazioni importanti sulla produttività dei dipendenti. Disporre di dati validi permette, inoltre, di misurare il successo di nuove iniziative o strategie, identificare rapidamente le aree di miglioramento, sviluppare obiettivi e traguardi coerenti con la strategia aziendale, monitorare i progressi in modo molto più semplice.

 

Diventare una data driven company

Utilizzare i dati per ottimizzare la gestione degli acquisti non significa essere una data driven company se poi, a guidare le strategie aziendali e le scelte di business, sono le opinioni personali dei manager.

Farsi guidare di dati significa predisporre la capacità di visualizzare e utilizzare tutte le fonti di dati per trovare, in modo rapido, risposte per alimentare e modificare il business.

Diventare una data driven company richiede, in primo luogo, di compiere scelte strategiche consapevoli e motivate sulla base di ciò che i dati indicano, evitando il rischio di una gestione manageriale personalistica e soggettiva. È in grado, quindi, di pianificare per il futuro in modo predittivo e di modificare agilmente la direzione strategica ed è capace di intervenire sui suoi processi in tempi rapidi per renderli sempre più efficaci, così da rispondere costantemente ai cambiamenti del mercato e delle richieste dei clienti.

Per realizzare tutto ciò i dati vanno opportunamente raccolti, gestiti e analizzati, possibilmente nel minor tempo possibile. Questo richiede l’adozione di soluzioni per la raccolta dei dati, per filtrarli, predisporli per l’analisi, integrarli e renderli attendibili e controllati. Servono poi strumenti di visualizzazione e reportistica avanzata all’insegna della semplicità ed efficacia.

Un ambiente flessibile e nuove competenze

Tutto deve confluire nella creazione di processi data driven, che siano più agili, ripetibili, controllabili, facilmente gestibili e sicuri.

Si tratta di un percorso articolato che va, innanzitutto, scelto e pianificato e che può essere affrontato per fasi successive. Poiché lo scenario di business cambia continuamente anche l’ambiente dei dati cresce, si muove e cambia costantemente: gli utenti aumentano, arrivano nuovi dati, si sviluppano contenuti. Di conseguenza, l’ambiente di una data driven company deve essere distribuito e configurato in modo flessibile, per continuare a crescere di pari passo con le esigenze dell’azienda.

Inoltre, affinché un’impresa riesca a sfruttare con successo i dati, occorre che i suoi utenti sappiano come utilizzarli. Servono, pertanto, competenze aggiornate e una mentalità aziendale nuova che si estenda in modo distribuito e diffuso a tutti i livelli aziendali.

Promuovere una community interna

Riuscire in questo compito significa intraprendere un percorso ricco di cambiamenti non solo tecnologici.

Oggi il mezzo più comune di collaborazione e condivisione delle informazioni di analisi è l’email. Questo significa che ogni idea e risultato condiviso via email resta precluso al patrimonio di conoscenza collettiva dell’azienda. Di conseguenza, sarà facile che si debbano ripetere processi di brainstorming, di sperimentazione, di ricerca e, a volte, persino di codifica.

In una data driven company, invece, la conoscenza si trasferisce facilmente e le comunicazioni diventano organizzate, tracciabili, accessibili, analizzabili. Il cuore della costruzione e dell’attuazione del cambiamento culturale passa per la realizzazione di una community interna attiva e vivace, che aiuti a costruire la propria cultura dei dati in modo migliore e più veloce, perché le sue comunicazioni interne possono stimolare l’adozione, il coinvolgimento e l’entusiasmo nei confronti dei dati.

Perché diventare una data driven company?

La ricompensa nel diventare una data driven company è dietro l’angolo e può ripagare di tutti gli sforzi.

Gli analisti mostrano che le aziende che pongono i dati al centro delle loro operazioni stanno crescendo più velocemente rispetto alle altre, mentre prevedono la scomparsa dal mercato per quelle che non riusciranno a mettere a frutto il valore dei loro dati.

Questo non vale solo per le aziende private. Forrester Research (Insights – Driven Businesses Set The Pace For Global Growth – 2018) prevede che le aziende pubbliche che sapranno sfruttare le informazioni ricavate dai dati cresceranno a un ritmo 7 volte più veloce del PIL globale ovvero, del 27% annuo.

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