Se si parla di dati, e in particolare dell’evoluzione portata dal data cloud, scalabilità e sicurezza non sono più “nice to have”: sono requisiti imprescindibili. I volumi crescono, gli utenti aumentano e le fonti si moltiplicano. Ecco perché, in questo contesto, il data cloud si presenta come una risposta concreta e strutturata.
Spesso si parla di cloud come se fosse una semplice “estensione” del data center on-premise; ma la verità è che il data cloud è un vero e proprio cambio di paradigma.
Non si tratta solo di “dove” risiedono i dati, ma soprattutto di “come” vengono gestiti, protetti e messi a disposizione delle persone che li utilizzano, che non devono essere per forza tecnici, ma anche “data citizen”: chiunque in azienda deve poter sfruttare al massimo i dati, e soprattutto gli analytics che forniscono, ma senza indebolirne la protezione.
Due delle promesse più importanti del data cloud – e due delle sue caratteristiche più distintive – sono proprio la scalabilità e la sicurezza. Ma cosa significano davvero in questo contesto? E soprattutto, in che modo si traducono in vantaggi concreti per chi lavora ogni giorno con i dati?
Data cloud e scalabilità: progettato per crescere con te
Uno dei limiti principali dei sistemi on-premise o dei data warehouse tradizionali è la rigidità. Quando aumentano i volumi, le fonti o gli utenti, servono investimenti in hardware, nuovi ambienti di test, progetti di refactoring. In altre parole: costi, complessità, rallentamenti.
Il data cloud cambia le regole del gioco. Innanzitutto, perché si paga solo per le risorse che vengono effettivamente utilizzate: questo significa niente sprechi né costi nascosti. Il modello “pay per use” permette una maggiore prevedibilità e semplifica la gestione. Inoltre, il data cloud è progettato per scalare in modo naturale, senza richiedere modifiche strutturali o interventi manuali.
Questo è possibile grazie a tre elementi fondamentali:
- le risorse sono elastiche. La potenza di calcolo (compute) e lo storage possono aumentare o diminuire automaticamente, in base al carico di lavoro;
- la separazione fra compute e storage permette di gestire query complesse su grandi moli di dati senza impattare le performance, anche in presenza di molti utenti contemporanei;
- e poi c’è l’architettura multi-cluster, che abilita l’esecuzione parallela di processi diversi (per esempio, analisi in tempo reale e caricamenti batch) senza che uno blocchi l’altro.
In pratica, significa che il tuo ambiente dati può crescere insieme al tuo business, senza diventare un collo di bottiglia. Che tu debba integrare nuove fonti, abilitare nuovi team o gestire campagne ad alta intensità di dati, l’infrastruttura è pronta a seguirti.
Data cloud e sicurezza: una garanzia nativa e continua
Quando si parla di data cloud, la sicurezza è spesso vista come una preoccupazione. Ma è proprio nel data cloud che le moderne soluzioni di protezione raggiungono il massimo livello di efficacia. Non si tratta solo di “mettere al sicuro i dati”, ma di integrare la sicurezza in ogni fase del loro ciclo di vita.
Le piattaforme data cloud più avanzate offrono una protezione “by design”, perciò costruita sin dall’inizio e non aggiunta in un secondo momento. Questo approccio consente di gestire la sicurezza in modo proattivo e coerente, con benefici tangibili per l’intera organizzazione.
Innanzitutto, c’è la crittografia automatica dei dati, sia quando sono fermi (at-rest) sia quando viaggiano (in-transit). Questo significa che anche in caso di accessi non autorizzati – per esempio, a livello di infrastruttura – i dati rimangono illeggibili. Inoltre, la gestione degli accessi è granulare e centralizzata: è possibile definire con precisione chi può vedere cosa, a che livello di dettaglio e in quale contesto.
Non meno importante è la piena tracciabilità di ogni attività. Le piattaforme data cloud permettono di registrare in modo trasparente e continuo tutte le operazioni eseguite, offrendo un audit trail completo e facilitando le attività di governance e compliance.
Un ulteriore livello di garanzia, se parliamo di data cloud, è la conformità agli standard. La maggior parte delle piattaforme cloud più diffuse (come Snowflake) è certificata secondo i principali framework di sicurezza, come ISO 27001, SOC 2, HIPAA e – per chi lavora in Europa – naturalmente il GDPR.
Scalabilità e sicurezza insieme: un acceleratore per il business
Quello che spesso non viene sottolineato abbastanza è che scalabilità e sicurezza non sono vantaggi isolati. Al contrario, sono due facce della stessa medaglia: lavorano insieme per garantire agilità e controllo, crescita e protezione, innovazione e affidabilità.
Per i team di data analytics, tutto ciò si traduce in ambienti di lavoro più agili, dove è possibile esplorare i dati senza timori, protetti da policy coerenti e automatizzate.
Per l’IT, significa meno tempo speso in attività operative e più spazio per concentrarsi sull’innovazione e sul supporto strategico al business.
Per il management, vuol dire poter contare su dati affidabili, aggiornati e sempre disponibili, anche in contesti distribuiti o altamente regolamentati.
Inoltre, grazie alla flessibilità del modello cloud, è più semplice sperimentare nuovi use case – dall’analisi in tempo reale all’integrazione con modelli AI – senza compromettere la sicurezza o la governance esistente.
Il data cloud è una leva strategica
Il data cloud non è solo una scelta tecnologica: è una leva strategica per chi vuole costruire un business davvero data-driven. Scalabilità e sicurezza non sono più in conflitto: oggi possono – anzi, devono – coesistere. E quando questo accade, si crea lo spazio per una cultura del dato più matura, più efficace, più pronta a rispondere alle sfide del mercato.
Affidarsi a soluzioni data cloud significa abbracciare un modello in cui infrastruttura, performance e protezione vanno di pari passo. È un investimento che consente alle aziende di crescere in modo sostenibile, proteggere il proprio patrimonio informativo e, soprattutto, trasformare i dati in valore.