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Il data-driven business è un percorso a cui ormai nessuna impresa può sottrarsi. Contare su decisioni informate e basate sui dati – e non più sull’istinto – è oggi fondamentale.
Questo approccio consente di ottimizzare costi, proporre soluzioni e prodotti specifici per i vari segmenti dei clienti efficientando le operazioni dell’organizzazione.
I benefici sono vari e spaziano dal miglioramento del lavoro quotidiano, e la soddisfazione dei dipendenti, fino alla crescita dei ricavi coadiuvata da una comunicazione più agevole.
Data-driven business: un abilitatore formidabile
Eppure, la situazione oggi è complicata. Bisogna fare una distinzione, infatti, fra la situazione “as is”, cioè quella attuale, da quella che i dirigenti vorrebbero che fosse. Fra come stanno le cose oggi e l’aspirazione.
Una ricerca di International Data Corporation per Tableau ha indicato che l’83% dei CEO vuole che la propria organizzazione sia più data-driven. La realtà però è diversa: in queste imprese, appena il 30% delle azioni è guidato da un’analisi dei dati. Solo al 29% viene richiesto di comunicare attraverso metodi data-driven; e solo il 33% si trova a suo agio a mettere in dubbio i KPI e le metriche usate all’interno dell’organizzazione.
Emerge, quindi, una situazione rallentata, ma su cui si può ancora intervenire. Infatti i benefici derivanti dall’implementazione di un data-driven business sono notevoli.
La stessa ricerca di Tableau-IDC rivela, per esempio, che l’implementazione di iniziative data-driven ha significato:
- Un miglioramento del 40% del time to market
- Un miglioramento del 35% della employee retention;
- Un aumento del 35% nelle acquisizioni di nuovi clienti;
- Un miglioramento del 40% dei requisiti di CapEx.
Mentre uno studio condotto da Harvard Business Review per Google Cloud ha rivelato che le imprese con progetti avanzati data-driven hanno ottenuto significativi miglioramenti, nell’arco di dodici mesi, rispetto alle aziende meno evolute.
Per esempio: nell’efficienza operativa (l’81% contro il 58%); nei ricavi (77% contro il 61%); nella customer retention (77% contro 45%); nella previsione dei costi associati all’IT (59% contro 44%) e nella soddisfazione dei dipendenti (68% contro il 39%).
Non è un caso, quindi, che dal più recente Data and AI Leadership Executive Survey di Wavestone sia emerso che per l’87,9% dei partecipanti – tutti di imprese dell’indice Fortune 100 – l’investimento in analytics e dati sia la principale priorità dell’organizzazione.
Soprattutto considerando che, attualmente, big data significa anche Intelligenza Artificiale. Intelligenza Artificiale che sempre di più sta interpretando un ruolo centrale nelle strategie di trasformazione digitale e di evoluzione. Infatti per il 79,4% dei partecipanti al rapporto di Wavestone, l’IA generativa dev’essere parte delle funzioni dei Chief Data Officer e dei Chief Data and Analytics Officer.
Data-driven business: come aiuta
Secondo un’analisi di Accenture, le organizzazioni data-driven registrano una crescita annuale del 30%. Eppure, l’81% delle organizzazioni non ha ancora una data strategy definita e l’84% non ha la piattaforma necessaria.
Implementare una strategia di data-driven business è oggigiorno essenziale. La forte accelerazione dei dati e degli strumenti ad essi legati, fa sì che la competizione in qualunque settore sia sempre più sentita. Abilitare un data-driven business deve diventare la priorità perché garantisce benefici tangibili e trasversali.
1. Decisioni più informate
L’uso dei dati permette alle aziende di prendere decisioni basate su evidenze concrete piuttosto che sulle intuizioni o sulle supposizioni. Le organizzazioni che implementano una strategia basata sui dati hanno maggiori probabilità di acquisire nuovi clienti e più probabilità di aumentare la redditività rispetto a quelle che non lo fanno.
2. Miglioramento dell’efficienza operativa
Il data-driven business consente alle aziende di ottimizzare le loro operazioni interne. Per esempio, attraverso l’analisi dei dati di produzione, un’azienda può identificare colli di bottiglia e inefficienze nel processo produttivo, migliorando così la produttività e riducendo i costi operativi.
3. Personalizzazione dell’esperienza cliente
La personalizzazione è una delle chiavi per migliorare la soddisfazione e la fidelizzazione dei clienti. I dati permettono alle aziende di comprendere meglio i comportamenti e le preferenze dei clienti, offrendo prodotti e servizi su misura. Un ulteriore sistema sono i chatbot, che possono essere implementati sia come primo punto di contatto per le richieste di assistenza sia per fornire suggerimenti in fase di acquisto.
4. Innovazione e sviluppo di nuovi prodotti
I dati possono anche guidare l’innovazione, identificando le tendenze del mercato e le esigenze dei clienti non ancora soddisfatte. Ciò permette alle aziende di sviluppare nuovi prodotti e servizi che rispondono meglio alle richieste del mercato.
5. Monitoraggio e valutazione delle performance
I dati permettono alle aziende di monitorare e valutare continuamente le loro performance. Attraverso dashboard e reportistica avanzata, le aziende possono tenere sotto controllo i KPI cruciali e apportare modifiche rapide alle strategie operative e di mercato.
Data-driven business: è il momento di agire
In un mondo sempre più competitivo e in continua evoluzione, essere un’azienda data-driven non è più un’opzione, ma una necessità.
I dati forniscono una visione chiara e dettagliata delle operazioni aziendali, dei comportamenti dei clienti e delle tendenze di mercato. Permettono alle aziende di prendere decisioni informate, migliorare l’efficienza operativa e personalizzare l’esperienza cliente.
Investire nei dati e nelle tecnologie di analisi è quindi cruciale per qualsiasi azienda che voglia non solo sopravvivere, ma prosperare nel mercato odierno.
