Questo articolo è una traduzione del blog di Brian Prestidge che analizza le opportunità per gli analisti dei club di società sportive. Brian è un nostro collega inglese presso “The Information Lab UK”, e in passato è stato responsabile dello sviluppo delle analisi presso il Bolton Wanderers Football Club.
LEGGI L’ARTICOLO ORIGINALE DI BRIAN PRESTIDGE.
Semafori, grafici a torta, legende che mancano, assi inconsistenti, e si potrebbe andare avanti all’infinito…
Ci sono tantissimi passi falsi che in tanti commettono nella visualizzazione dei dati. Vorrei descrivervi quali sono, quali sono le pratiche migliori e il motivo per cui non dovremmo mai allontanarci troppo da quest’ultime, eccetto casi particolari, forse…
“Volevo fare tutto nel modo giusto, ma c’erano troppe opzioni…”
Bene, abbiamo 2 semplici valori: passaggi riusciti e passaggi non riusciti in 38 partite. Penserete: “Quante opzioni potrò mai avere con due soli valori??” – Sbagliato!
L’immagine qui sotto mostra i 23 diversi tipi di grafico creati con questo minuscolo set di dati…
Cosa scegliere quando ci sono così tante opzioni? Beh, non sono qui, seduto davanti al mio portatile, per dirti come dovresti fare la tua visualizzazione, perché non conosco la filosofia della tua squadra, le persone che ci lavorano, i processi. Però posso sottolineare dei concetti che possono stimolare il tuo modo di pensare e darti delle idee che siano da ispirazione per la tua prossima visualizzazione.
Comunicare le nostre intenzioni
Voglio sottolineare tre concetti che dovrebbero sempre essere presi in considerazione durante la progettazione delle visualizzazioni:
- contrasto: il contrasto cattura l’attenzione su qualcosa. Con l’utilizzo di colori e dimensioni possiamo coinvolgere i consumatori delle nostre visualizzazioni;
- focus diretto: l’attenzione deve essere diretta verso la giusta informazione, affinché venga memorizzata nella nostra memoria. Dobbiamo enfatizzare la conoscenza chiave.
- non nascondere le tue intuizioni: siamo attratti dalle cose ovvie, quindi assicuriamoci che queste ovvietà siano la vera storia che vogliamo raccontare.
Per saper comunicare, devi prima saper ascoltare.
Questa è la parte più importante del processo di progettazione: la comprensione delle persone coinvolte. Che, nel caso di visualizzazione dei dati sportivi, sono allenatori, giocatori, dirigenti, ecc, ecc, ecc…
Solo tu, come singolo individuo all’interno di un club, puoi effettivamente ottenere la comprensione necessaria per garantire il coinvolgimneto degli utenti finali. Potrei, ad esempio, dirvi di non usare un grafico a semaforo rosso/verde, dato che il 6% della popolazione maschile è daltonica. Date un’occhiata alle due immagini qui sotto per capire che problemi possono causare il rosso e il verde…
Ovviamente, se sappiamo che nessuno tra staff e giocatori è daltonico, allora è indiscusso che il rosso è perfetto per i valori negativi e il verde per quelli positivi. È importante capire le persone, e questo è possibile grazie a quella cosa magica che tutti conosciamo con il nome di “parlare” e, soprattutto, “ascoltare”. Non si tratta solamente di parlare di dati e visualizzazioni. Bensì della vita, delle cose che piacciono, che interessano, quali teconologie usano a casa loro o i lori figli. In questo modo otterrete una corretta comprensione e il miglior modo per coinvolgerli con le vostre visualizzazioni.
Costruire la visualizzazione
Se abbiamo dei dati che coinvolgono il tempo, in generale è meglio usare un grafico a linee. Se vogliamo usare un grafico a barre, l’asse deve partire da 0. Le barre hanno una lunghezza e devono rappresentare l’intera dimensione dei dati. Se non vogliamo che gli assi comincino da 0, non usiamo un grafico a barre. Piuttosto usate un diagramma a punti, come l’esempio qui sotto.
Se abbiamo a che fare con grafici a torta, l’interpretazione diventa difficoltosa se abbiamo più di 3/4 fette di torta. Non è immediato capire le proporzioni tra le fette se il grafico è troppo popolato. Meglio usare un grafico a barre.
Questo non significa escludere a priori il grafico a torta. Se abbiamo solo un paio di valori, la torta può risultare anzi molto chiara. Anche se io preferisco usare i grafici donut.
Non abbiate paura di provare qualcosa di diverso con le visualizzazioni, fare errori e imparare da essi. Ma ancor più importante, non abbiate paura di tornare al vecchio fedele grafico a barre o a linee. Un grafico a barre pulito, con un buon contrasto e approfondimenti chiari è molto più efficace di una qualsiasi infografica con 40 colori diversi.
Rendi il grafico pulito
Se si abituato ad Excel, sei solito creare grafici che mostrano di default griglie, colori di sfondo e assi rappresentati da linee spesse. Questo aggiunge conoscenza? No! Aggiunge confusione? Sì!
Resisti all’impulso di includere qualsiasi cosa ti passi per la mente nei grafici. Piuttosto lascia che sia il grafico stesso a parlare per te, in modo chiaro, mostrando esattamente quello che vuoi: la tua conoscenza.
I colori
Abbiamo già parlato dei colori ostili per i daltonici. Che altro dire? La prima cosa da ricordare è di limitare i colori. Evitiamo di inserire 20 colori diversi, anche se sembra carino. Piuttosto scegliete una tavolozza, focalizzatevi su 4/5 colori e usate sempre gli stessi. E siate coerenti: se il blu è sinonimo di successo nel grafico, utilizzate sempre il blu per indicare successo in tutti gli altri grafici correlati. E non scordate di tenere conto degli usi e consuetudini. Se in un determinato ambiente un particolare colore significa una cosa specifica, tenetene conto.
Un’ultima cosa da ricordare è che per i dati qualitativi, una tavolozza con sfumature di colore, come quella scelta qui sotto, funziona molto bene per sottolineare le differenze.
Dashboard
Creare dashboard è un ottimo modo per riassumere in un unico posto i nostri grafici, aggiungendo elementi interattivi, per rendere più potente la storia che vogliamo raccontare.
Parlando di dashboard, ho 3 regole chiave che mi piace seguire:
- non più di 3 grafici per dashboard
- il grafico principale in alto a sinistra
- una dashboard deve aggiungere chiarezza, non confusione
Portami da A a B
Creare una visualizzazione di dati è come creare una presentazione. Dovrebbe essere una storia, portarci in viaggio. Sì, le persone saranno coinvolte se la visualizzazione è creativa e interessante. Ma se il punto è l’interesse, cos’è cambiato? Qual è stato l’impatto e quali azioni si intende adottare? Il tuo obiettivo dovrebbe essere quello di portare le persone da “A”, dove si trovano adesso, con la loro conoscenza, opinioni e preferenze, fino a “B”, il posto dove tu vuoi che arrivino, con un livello di conoscenza diverso, nuovo.
Spesso l’essere interessante fa parte dell’essere efficaci, ma non deve essere tutto. La comprensione è un imperativo