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Snowflake Summit 2021

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Ciao a tutti!

Rieccoci al nostro appuntamento settimanale della rubrica Pillole di Snowflake! 🙂

Dedicheremo le prossime settimane ad una panoramica sul Snowflake Summit 2021 che si è tenuto lo scorso giugno. Alcuni dei nostri consulenti vi hanno partecipato e ci hanno raccontato che cosa è successo.

Snowflake Summit 2021 è durato tre giorni, 8-9-10 giugno, e, dopo una semplice registrazione, è stata un’occasione per chiunque di entrare a conoscere e far parte della rivoluzione guidata da Snowflake.

Si è trattato di un evento per tutti, sia esordienti e curiosi che professionisti più navigati ed esperti hanno potuto trovare un panel adatto alle loro esigenze. Sono stati proposti interventi di ogni tipo, suddivisi in livelli dal principiante all’avanzato, ma anche per tipo di industria e ruolo, dall’analista al business executive.

Nasce Snowflake

Nel 2012, Benoit e Thierry si propongono di reinventare il modo in cui le aziende sfruttano i dati, creando una tecnologia dirompente, capace di sfruttare al massimo l’elasticità del cloud.

Nasce quindi Snowflake, un sistema di data warehousing basato sul cloud computing.

Piccola curiosità: Il nome Snowflake viene dalla passione dei due creatori per gli sport invernali, tra cui lo sci e lo snowboard.

Solamente nove anni dopo, ci troviamo al suo terzo summit annuale, in cui la compagnia vanta la collaborazione con diversi grandi partner, come The Walt Disney Company e Western Union, ed in svariati settori, tra cui servizi finanziari, media, energia e retail.

L’intervento del CEO durante lo Snowflake Summit 2021

Durante il panel introduttivo, Frank Slootman, il CEO di Snowflake, ci inizia a questa nuova realtà: i dati sono il cuore pulsante dell’impresa digitale. Ci spiega che è cambiato il modo di guardare ai dati, un tempo visti come semplici numeri ed ora sfruttati per ciò che in realtà rappresentano: importanti segnali e spie.

È finito il tempo in cui i dati fornivano semplici informazioni, adesso guidano la trasformazione. Una trasformazione che, Slootman tiene a precisare, rappresenta soprattutto una modernizzazione con il graduale passaggio dal data centre al Data Cloud: un’innovazione inevitabile, che doveva accadere per poter mantenere le promesse fatte ai Data Scientists nel corso degli anni.

Ma.. cos’è il Data Cloud?

Il Data Cloud vuole essere una soluzione completa su ogni fronte, che permetta di riunire le diverse funzionalità necessarie all’industria, mantenendo un alto standard di sicurezza, ma anche una grande flessibilità e grandi prestazioni.

Snowflake fornisce questo tipo di infrastruttura, a cui i suoi partner si affidano. Ma non è tutto.

Basta soffermarsi sull’industria dei media, per osservare un settore fortemente caratterizzato da una crescita del digitale in cui Snowflake ed il Data Cloud hanno trovato posto per svilupparsi ed innovare insieme. Come afferma Dana McGraw, Vicepresidente della The Walt Disney Company, Snowflake offre soprattutto la possibilità di semplificare le interazioni e solidificare le relazioni attraverso i dati.

Comprendere i comportamenti dei propri clienti, consente alle aziende di ottimizzare la loro offerta e creare campagne pubblicitarie personalizzate. Ecco quindi la necessità di investire in piattaforme scalabili come Snowflake e il motivo per cui colossi come NBC Universal e The Walt Disney Company hanno scelto di diventarne partner.

Come può il Data Cloud supportare un’azienda data-driven?

Vediamo in breve i tre vantaggi principali che il Data Cloud apporta ad un’azienda: abbattimento dei silos, creazione di un solido sistema di partners e potenziamento delle misure di sicurezza per i propri dati.

1. Abbattimento degli Information Silos

La frammentazione delle informazioni in data silos ha fatto emergere una forte necessità di condividere i dati in modo veloce e sicuro, senza inutili sdoppiamenti e rallentamenti.

Gli information silos tendono a crearsi all’interno di aziende e organizzazioni, grandi o piccole che siano. Quando i vari reparti non condividono fra loro i dati che hanno a disposizione, trattengono, come all’interno di un silo, informazioni di grande valore potenziale, compromettendo l’ottimizzazione dei processi dell’intera struttura.

Snowflake, grazie alla sua piattaforma, abbatte questi silos: crea, infatti, un punto di accesso singolo per tutti i team. Supporta, inoltre, un’ampia varietà di dati strutturati e semi-strutturati, permettendo di utilizzare stili di lavoro diversi contemporaneamente.

2. Creazione di un Ecosistema di Partners

Snowflake, inoltre, appoggiandosi su clouds interconnessi per macroregione, permette di condividere agilmente i propri dati con chiunque. Gli strumenti principali che hanno questo obiettivo sono due: il Data Sharing e il Data Marketplace.

Il Data Sharing rende la condivisione di databases veloce “come condividere i documenti Google, senza il bisogno di usare sorgenti dati esterne, copiare i dati o fare ETL”, dice Christian Kleinerman, Vicepresidente Senior di Snowflake.

Il Data Marketplace, invece, ha l’obiettivo di “scoprire e accedere a nuovi dati e arricchire i propri insight e modelli”, con databases gratuiti e a pagamento (che spesso offrono un’opzione try-before-you-buy).

Queste due funzionalità allargano il concetto di abbattimento di silos dalla singola organizzazione alle intere industrie e permettono una condivisione senza soluzione di continuità fra industrie diverse. Questo rende incredibilmente facile lo sblocco di un potenziale informativo altissimo.

3. Privacy e Management dei Dati

Infine, parlando di dati, è imprescindibile capire quanto e come questi vengano protetti nella piattaforma, soprattutto rispettando la privacy degli utenti finali.

Anche in questo caso, Snowflake ci viene incontro.

È possibile anonimizzare tutti i dati personali in due modi: i dati particolarmente sensibili (es. Nome e cognome) vengono eliminati; altri (es. età) vengono aggregati in clusters – cosa che permette di mantenere il valore analitico dell’informazione.

In termini di management, invece, per garantire una sempre maggior sicurezza nel trattamento dei dati, è possibile creare diversi ruoli, con accessi diversi. Di conseguenza, il proprietario dei dati può scegliere come e quali dati mostrare.

In conclusione, come sottolineato da Matthew Glickman – Vicepresidente dei Servizi finanziari – durante lo Snowflake Summit 2021, questo momento storico presenta un’opportunità più unica che rara per guidare il cambiamento e plasmare il futuro. Questo è un concetto che ricorre spesso nei diversi panels e sarà interessante scoprire e modellare questo futuro seguendo passo dopo passo il percorso di Snowflake e del mondo digitale.

Per ulteriori domande su Snowflake vi invitiamo a contattarci all’indirizzo: info@theinformationlab.it

Speriamo che questo articolo sullo Snowflake Summit 2021vi abbia incuriosito e che continuiate a seguire il nostro blog.

Vi diamo appuntamento alla settimana prossima con alcune best practices per la governance dei dati in Snowflake!

Alla prossima! ❄️

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